a cura di Patrick Karlsen e Luca G. Manenti


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Qualestoria, n. 1, giugno 2019, anno XLVII

SOMMARIO CONTENTS

Il comunismo nell’area Alpe-Adria. Protagonisti, miti, demistificazioni

Communism in Alpe-Adria. Protagonists, myths, demystification

a cura di Patrick Karlsen e Luca G. Manenti 

Patrick Karlsen e Luca G. Manenti,  Introduzione

 

Studi e ricerche - Studies and researches 

Luca G. Manenti, La rossa utopia. Luigi Frausin, Natale Kolarič e il comunismo internazionale (1918-1937)

The Red Utopia. Luigi Frausin, Natale Kolarič and International Communism (1918-1937) 

Anesti Naci, Dio è straniero. La strategia ateista e l’ideologia antireligiosa del Partito comunista albanese

God Is a Foreigner. The Atheistic Strategy and the Antireligious Ideology of Albanian Communist Party 

Karlo Ruzicic-Kessler, A Forgotten Protagonist of European Communism: Franz Marek and the Transnational Communist Debate  

Documenti e problemi - Records and issues

 a cura di Patrick Karlsen, Ravel Kodrič, Luca G. Manenti, Nevenka Troha 

Patrick Karlsen, La distruzione del PCI e della rete del VOS-VDV a Trieste nel 1944 alla luce di documentazione inedita

Rapporto Zovič versione italiana integrale da fondo Iaksetich, Archivio IRSREC FVG

Rapporto Zovič versione «Il Lavoratore», lunedì 14 novembre 1949

Rapporto Zovič versione «Delo», lunedì 14 novembre 1949

Ravel Kodrič, Trieste crocevia del doppio gioco cetnico. La tragica parabola di un agente gregario: Slavko (Alojzij, Luigi) Zovič. 

Dalla deposizione a verbale di Slavko Zovič del 3 marzo 1946

DOS Regione Giulia / OZAK – Obiettivi e compiti operativi del servizio informazioni statale del Governo jugoslavo monarchico in esilio a Londra / Il Cairo 1944 

Apparato iconografico: le tre versioni del rapporto Zovič (Archivio Irsrec FVG, «Il Lavoratore», «Delo») 

Note critiche - Reviews 

Arrigo Bonifacio, Bogdan Živković, Osimo dalla prospettiva italiana e da quella jugoslava: due nuovi contributi            

Paolo Malni, Bruna Bianchi, Nella terra di nessuno. uomini e donne di nazionalità nemica nella Grande guerra, Salerno Editrice, Roma 2017 

Tristano Matta, La storia della frontiera in un romanzo: Angelo Floramo, La veglia di Ljuba, Bottega Errante, Udine 2018 

Gloria Nemec, Francesca Socrate, Il Sessantotto. Due generazioni, Laterza, Roma-Bari 2018

Angelo Visintin, Superare Caporetto. L’esercito e gli italiani nella svolta del 1917, a c. di Luca Gorgolini, Fabio Montella, Alberto Preti, Edizioni Unicopli, Milano 2017 

Luca Zorzenon, Oltre Caporetto. La memoria in cammino. Voci dai due fronti, di Mario Isnenghi con Paolo Pozzato, Marsilio, Venezia 2018

I vinti di Vittorio Veneto, a c. di Mario Isnenghi e Paolo Pozzato, Il Mulino, Bologna 2018  

Interventi 

Mario Bonifacio, Norma Cossetto...e le altre?

Gli autori di questo numero

Indice dei revisori 2016-2018

 

Gli autori di questo numero

Patrick Karlsen (1978) è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Trieste e direttore scientifico dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. I suoi campi di ricerca principali sono la storia del movimento comunista internazionale, la regione alto-adriatica di frontiera, il ruolo degli intellettuali nelle culture politiche del Novecento. Tra le sue pubblicazioni, Vittorio Vidali. Vita di uno stalinista (1916-1956) (Il Mulino); Frontiera rossa. Il PCI, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955 (Leg 2011); Un porto tra mille e mille. Gli scritti politici e civili di Giani Stuparich nel secondo dopoguerra (EUT 2012).

Karlo Ruzicic-Kessler (Centro di Competenza Storia regionale della Libera Università di Bolzano) si occupa di relazioni internazionali e transnazionali negli anni della guerra fredda in Europa. Le sue aree di ricerca principali includono le relazioni diplomatiche e fra partiti politici nella regione Alpe-Adria. Tra i suoi lavori: Italiener auf dem Balkan. Besatzungpolitik in Jugoslawien 1941–1943 (De Gruyter Oldenbourg 2017) [Italiani nei Balcani. Politiche di occupazione in Jugoslavia 1941–1943]; insieme a Wolfgang Mueller e Philipp Greilinger (a cura di): The Alps-Adriatic Region 1945-1955. International and Transnational Perspectives on a Conflicted European Region (New Academic Press 2018).

Ravel Kodrič (1951), interprete di conferenza presso le Istituzioni Europee, già docente a contratto presso gli atenei di Trieste e di Udine, già professore di pianforte, pubblicista e cultore di storia contemporanea. Fra i titoli più recenti: Minoranze - Minoranza, Ass. «Norberto Bobbio», Cormons/Podrenone 27/10/2018 (http://www.associazionebobbio.it/materiale/2018/27.10.2018_kodric_.pdf) «Če bi Tigru uspelo, bi Primorska pristala v nevtralni Italiji?» (Se il TIGR ce l'avesse fatta, la Venezia Giulia sarebbe rimasta in un'Italia neutrale? - «DELO», Ljubljana, 6/10/2018) e Ruggero Grieco tra Bordiga e Gramsci in «Quaderni di storia», a. XLIII, n. 85, gennaio-giugno 2017, Ed. Dedalo, Bari.

Luca G. Manenti, laureato in storia a Milano, è dottore di ricerca e cultore della materia in storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Trieste. Si occupa di storia del confine orientale d'Italia, massoneria, irredentismo, grande guerra e resistenza. Oltre a numerosi saggi e voci in riviste specializzate, volumi miscellanei e repertori biografici, ha pubblicato le monografie Massoneria e irredentismo (Irsml Fvg 2015), Da Costantinopoli a Trieste (Biblion 2015), Storia del Sanatorio Triestino (Biblion 2017), e co-curato con Deborah Paci Irredentismi (Unicopli 2017), con Martina Schuster Le nazioni, gli uomini e i gruppi (Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia 2018), con Fabio Todero «Si scopron le tombe» (Irsrec Fvg, 2018).

Anesti Naci, dopo gli studi superiori a Valona, si è trasferito in Italia nel 1998. All’Università di Udine ha conseguito la laurea in Lettere e quindi, nel 2017, il dottorato di ricerca in Storia: culture e strutture delle aree di frontiera. Ha preso parte in qualità di collaboratore di cattedra ai corsi di Storia contemporanea presso l’Università di Udine e continua a occuparsi della storia culturale albanese, in particolare del periodo comunista, con attenzione alle tematiche dell’ateismo di Stato e della religione, dell’identità e del carattere nazionale albanese e i suoi rapporti con l’alterità. Di recente pubblicazione è il suo saggio: Petro Marko, il compagno se stesso, in Uscire dalle regole, Forum, Udine 2018.

 

Abstracts

Abstract – The Red Utopia. Luigi Frausin, Natale Kolarič and International Communism (1918-1937)
di Luca G. Manenti

This essay traces the biographical and political trajectory of Luigi Frausin. In association with Natale Kolarič, he was a prominent communist leader in the Venezia Giulia region during the Mussolinian Ventennio. From his experience as antagonist to fascist squads in the Twenties, through his position in the Muggia's town council and his movements in Europe in order to escape the Italian police, until his capture and imprisonment, he played a pivotal role in the opposition to the regime. Frausin profile, here portrayed thanks to a vast range of secondary sources and a wealth of unpublished archival documents, offers a vantage point from which to observe and throw new light on broader political contexts in a transnational perspective

Key words: Communism, Fascism, World Wars, Italian Eastern Border
Parole chiave: Comunismo, Fascismo, Guerre mondiali, Confine orientale d'Italia

Abstract - God is a foreigner. The atheistic strategy and the antireligious ideology of Albanian Communist Party
di Anesti Naci

In order to understand the strategy adapted adopted by the Albanian Communist Party in its struggle against religious beliefs, we shouldn't consider the violent persecution as the fundamental feature of the struggle; instead, we better look at it as one of the instruments of a more complex and vast tactic. Violence and persecution (veiled by political reasons), legislative and administrative measures and continues movement of the masses were all phases and elements of the Stat's-Party struggle. Yet, the final goal – the eradication of religious thought – couldn't have been achieved without moving the anti-religious battle to the ideological and conceptual level. The ideological struggle covered the educational and cultural environments and was accompanied by propaganda. This considerable intellectual effort thus created an original atheology that would influence the Albanian people radically. The atheistic doctrines of western scholars and the Soviet atheism were intertwined with the laic thought of Albania's greatest scholars in order to create a corpus of original theories that would have effectively act against faith and religious thought.
Placed under forms of indictment, the State's-Party condemned religion as a foreign and anti-Albanian element, an instrument in the hands of the rich and exploitative. They held it responsible for the submission of women and called it the enemy of scientific thought and progress. However, beside the prosecutrix ideology, the most original theory was a positive one. This theory was based on the Shqiptaria, the Albanianism faith, that exalts the Albanians as historically non-religious. Charming and self-exalting, it invited the people of the "Land of the Eagle" to believe in it blindly.

Key-Words: Albanian Communism, Atheistic Strategy, Anti-religious Ideology, Albanianism, Enver Hoxha.
Parole-chiave: Comunismo albanese, strategia ateista, ideologia antireligiosa, albanesità, Enver Hoxha.

Abstract - A Forgotten Protagonist of European Communism: Franz Marek and the Transnational Communist Debate
di Karlo Ruzicic-Kessler 

This article provides an analysis of the relations and influences between a forgotten protagonist of transnational communism in the twentieth century, the Austrian Franz Marek, and the Italian Communist Party (PCI). By tracing these very relations, it is possible to understand the importance of transnational political and intellectual networks for the international communist movement. Focusing on the period ranging from 1945 to Marek’s death in 1979, the article interprets the importance of Marek as a Marxist intellectual and political figure in Europe. From his prominent role in the Austrian Communist Party, to his engagement in theoretical discussions, Marek’s life was that of a fervent Marxist. Whether as a political interlocutor or Marxist philosopher and theorist, in both cases the PCI was interested in the words of Franz Marek and fascinated by his theoretical thoughts. His studies of Gramsci were the proverbial cherry on the cake. Not only did he not become an outlaw when ousted from the Austrian Communist Party in 1970, the exchange continued to intensify, and he was involved to some extent in all theoretical discussions of the PCI, even though this posed a problem for many a brother party.

Key words: Marek, Communism, Gramsci, Eurocommunism, Austrian Communist Party
Parole chiave: Marek, comunismo, Gramsci, eurocomunismo, Partito comunista autriaco

 

«Qualestoria»  - Indice revisori 2016-2018

Elena Aga Rossi, Giulia  Albanese, Gianfranco Armando, Natka Badurina, Giuseppe Battelli, Irene Bolzon, Chiara Bonfiglioli, Massimo Bucarelli, Francesco  Caccamo, Giulia Caccamo, Alessandro Cattunar, Silvia Chiletti, Gaetano Dato, Valerio De Cesaris, Diana De Rosa, Massimo De Sabbata, Giorgio De Zanna, Anna Di Gianantonio, Marco Dogo, Piero Doria, Paolo Ferrari, Marcello Flores, Guido Franzinetti, Eric Gobetti, Egidio Ivetic, Aleksej Kalc, Borut Klabjan, Nicola Labanca, Maurizio Lorber, Luca G. Manenti, Arturo Marzano, Alessio Marzi, Bojan  Mitrović, Marija Mitrović, Luciano Monzali, Renato Moro, Orietta Moscarda Oblak, Raffaella Perin, Jože Pirjevec, Armando Pitassio, Raoul Pupo, Jure Ramšak, Gabriele Rigano, Fulvio Salimbeni, Raffaella Sarti, Alfredo Sasso, Maria Teresa Sega, Fulvio Šuran, Nevenka Troha, Anna Vinci, Rolf Wörsdörfer

 

Allegati




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