Mercoledì 26 marzo 2025, alle ore 18, Circolo della Stampa - Presentazione del volume "Sangue sulla Resistenza. Storia dell’eccidio di Porzûs" di Tommaso Piffer

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Mercoledì 26 marzo 2025, alle ore 18, Circolo della Stampa
Corso Italia 13, Trieste
 
Presentazione del volume
Sangue sulla Resistenza.
Storia dell’eccidio di Porzûs
di Tommaso Piffer
 
Saluti
Pierluigi Sabatti, Presidente Circolo della Stampa
 
Intervengono
Raoul Pupo, Irsrec FVG
Nevenka Troha, consigliere scientifico, Istituto per la storia contemporanea di Ljubljana
 
Alla presenza dell’autore
Tommaso Piffer, Università degli Studi di Udine
 
Modera
Patrick Karlsen, Università degli Studi di Trieste - Irsrec FVG
 
Sangue sulla Resistenza. Storia dell’eccidio di Porzûs, di Tommaso Piffer (ed. Mondadori)
Il 7 febbraio 1945 un commando di partigiani comunisti dei GAP attaccò a tradimento un gruppo di partigiani dell'Osoppo stanziato alle malghe di Porzûs, a pochi chilometri in linea d'aria da quello che oggi è il confine italo-sloveno. Il comandante e il delegato politico dell'Osoppo vennero uccisi sul posto, insieme a una donna e a un giovane che si trovavano alle malghe. Altri quattordici partigiani furono fatti prigionieri e assassinati barbaramente nei giorni successivi. Tra le vittime, anche il fratello di Pier Paolo Pasolini, Guido. Fu il più grave scontro interno alla resistenza italiana, oggetto di un dibattito storiografico e politico che si è trascinato fino a oggi. Nel primo dopoguerra la magistratura accertò la responsabilità di parte degli esecutori, ma molti interrogativi rimasero senza risposta. Chi aveva ordinato ai GAP di attaccare il presidio osovano? Era stato il Partito comunista italiano? Oppure il comando della divisione Garibaldi Natisone, che era entrato in rotta di collisione con gli osovani sull'appartenenza della zona di confine alla Jugoslavia socialista? O era stato il IX Corpo sloveno, che non aveva mai fatto mistero di non tollerare nella zona contesa formazioni partigiane che non fossero sotto il suo controllo? Oppure era stata una iniziativa personale dei gappisti? Attraverso un imponente e accurato lavoro di archivio, che incrocia per la prima volta documenti inediti italiani e sloveni, Tommaso Piffer getta nuova luce su uno degli episodi più controversi della storia della resistenza italiana, dando un nome e un volto ai mandanti dell'eccidio e mostrando come i fatti di Porzûs non siano soltanto una storia di frontiera, ma uno «straordinario crocevia di tutta la storia del Novecento europeo».
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