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imperatore del Secondo Reich, Guglielmo I.
All’interno si segnala soprattutto la bella vetrata centrale dell’abside,
realizzata dalla vetreria artistica Zettler di Monaco di Baviera, che rap-
presenta la Trasfigurazione di Cristo, secondo un celebre dipinto di Raf-
faello Sanzio, e che fu offerta dalla famiglia von Rittmeyer, alla quale si
deve anche l’istituzione della fondazione per i ciechi. Importante anche
l’organo costruito dal fabbricante Steinmeyer, di Alt Oettingen in Bavie-
ra. Restaurato dalla stessa ditta nel 1985 è tuttora utilizzato per fre-
quenti concerti. Due monumenti funebri di stile neoclassico, di cui uno
è rimasto senza le figure, sono dedicati a due membri fondatori della
comunità. Realizzati da Antonio Bosa da Bassano, allievo di Canova e
collocati nella chiesa del Rosario, furono poi trasferiti in quella attuale.
Nella sacrestia tre lapidi murate, datate 1786, anch’esse qui trasferite
dalla precedente chiesa, sono dedicate all’imperatore Giuseppe II ed ai
due governatori di Trieste, Conte Karl von Zinzendorf und Pottendorf e
Conte Pompeo de Brigido.
Chiesa riformata elvetico-valdese di San Silvestro
La presenza a Trieste di evangelici provenienti dalla Svizzera è segnala-
ta a partire dal 1751. Due soci, Ignazio Bianchi e Gasparo Griot, pastic-
cieri e caffettieri, provenienti dai Grigioni e professanti la Confessione
elvetica riformata di indirizzo calvinista, aprirono in Piazza Piccola la più
antica bottega del caffè cittadina. Giunti anch’essi in città allo scopo di
sfruttare la favorevole situazione daziaria per la loro attività commer-
ciale, con il loro successo attirarono negli anni successivi un numero via
via crescente di connazionali, molti dei quali attivi nello stesso settore
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