I percorsi dell'Irredentismo e della Grande Guerra nella Provincia di Trieste - page 22

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al cimitero di Sant’Anna – proprio il Colle di San Giusto. Iniziarono così
imponenti lavori di risistemazione dell’area, dichiarata zona archeologi-
ca dopo l’annessione all’Italia, che portarono intanto all’apertura della
via Capitolina, unico accesso automobilistico al sito. Il 3 novembre 1929,
il Duca d’Aosta inaugurò l’Ara della III armata da lui comandata durante
la Grande guerra, opera dell’architetto Carlo Polli (1894-1931). La mole
quadrangolare dell’Ara sorge su un piedistallo di pietra grigia e sui suoi
riquadri di pietra bianca sono riprodotte due panoplie, di chiara impron-
ta neoclassica, fatte di mitragliatrici e di fucili che stilizzano «le armi dei
moderni eserciti», insieme a due scudi. Sui quattro lati del monumento
è riprodotta la seguente epigrafe: «La vittoriose armi qui consacrò la III
Armata al comando di Emanuele Filiberto di Savoia». Alcuni semplici
tratti forniscono sommarie indicazioni sui campi di battaglia – dall’Ison-
zo al Piave – dove l’unità era stata impegnata agli ordini di Emanuele
Filiberto di Savoia. Finalmente, il 1° settembre 1935, alla presenza del
re d’Italia Vittorio Emanuele III e di diversi esponenti del fascismo, tra i
quali Giuseppe Cobolli Gigli Costanzo ciano, Luigi Federzoni e Carlo Del-
croix, grande mutilato di guerra, fu inaugurato l’imponente monumento
ai caduti della Grande guerra di Attilio Selva. Esso rappresenta tre guer-
rieri che sostengono un loro compagno caduto, protetti da una quarta
figura; alte più di cinque metri, le statue, dalle forme classicheggianti, si
erigono su di un basamento in pietra bianca d’Istria, progettata dall’ar-
chitetto Enrico Del Nebbio, autore tra l’altro del Foro Italico a Roma. A
poca distanza l’una dall’altra, ma ben diverse nella mole, vanno ricorda-
te ancora due lapidi affisse ai bastioni del Castello; la prima è dedicata
ai volontari irredenti caduti, che era andata parzialmente distrutta du-
rante il bombardamento alleato del 10 giugno 1944; l’altra, di ben più
modeste dimensioni, collocata il 12 maggio 1996, ricorda invece i caduti
triestini nelle file dell’esercito austroungarico durante la Prima guerra
mondiale. La lapide, caratterizzata dallo stemma della Mitteleuropa e
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