I percorsi dell'Irredentismo e della Grande Guerra nella Provincia di Trieste - page 18

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del luogotenente. Elemento architettonico fortemente caratterizzante
era ed è ancora oggi il doppio loggiato posto al centro della facciata
principale, che - nelle intenzioni dei progettisti - doveva rispondere alla
duplice necessità di proteggere la sala da ballo dal riverbero dei raggi
solari e di offrire un palco al governatore in occasione di discorsi alla
popolazione. La fastosità dell’edificio era da attribuire alla sua funzione
rappresentativa ma anche al prestigio e al rango del governatore
(i tre ultimi luogotenenti – conte Leopold Goëss, principe Konrad
Hohenlohe-Schillingsfürst, barone Alfred Fries-Skene – appartenevano
alla nobiltà austriaca). Dell’articolato apparato decorativo previsto dal
progetto furono realizzati i mosaici, probabilmente influenzati dalla
contemporanea riscoperta delle decorazioni musive esterne della
basilica di Parenzo oltre che legati a un rinnovato interesse per l’arte
bizantina, e i due gruppi scultorei situati alle estremità della balaustra
posta a coronamento del loggiato. I puttini nel loro delicato intreccio
reggevano la Rudolfskrone (la corona adottata nel 1804 da Francesco
I per la sua incoronazione a imperatore d’Austria) e si presentano oggi
monchi, poiché le corone furono rimosse, così come i mosaici furono
ritoccati per cancellare i riferimenti asburgici all’indomani del passaggio
di Trieste all’Italia. In quel periodo fu anche aggiunta una lapide, posta
sulla facciata laterale prospiciente le Rive, con il testo del bollettino
della vittoria redatto da Armando Diaz.
L’ex luogotenenza è un «testimone storico» particolarmente
importante, essendo stato l’unico tra gli edifici dell’attuale Piazza
Unità d’Italia a subire delle modifiche; da questo punto di vista
l’attuale palazzo del governo può essere considerato paradigmatico
dei cambiamenti occorsi successivamente alla Grande guerra a edifici,
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