I percorsi dell'Irredentismo e della Grande Guerra nella Provincia di Trieste - page 13

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monumento dei «Bersaglieri e delle Ragazze di Trieste». Opera dello
scultore todino Fiorenzo Bacci, il gruppo bronzeo raffigura tre ragazze
triestine intente a cucire il tricolore che primo sarebbe sventolato dal
campanile di San Giusto il 30 ottobre 1918; dalla Scala reale si staglia
invece la figura di un bersagliere recante un tricolore. L’opera è sta-
ta inaugurata in occasione del cinquantesimo anniversario del ritorno
dell’amministrazione italiana a Trieste, avvenuto il 26 ottobre 1954,
quando le rive si riempirono di una folla festante per la conclusione del
lungo e problematico secondo dopoguerra giuliano. Sul lato di piazza
Unità che guarda al mare – un tempo chiuso da un giardino – vi sono
invece i due pili di tradizione veneta, alti oltre 30 metri, inaugurati il 24
maggio 1933 alla presenza del duca d’Aosta Amedeo di Savoia e del-
le più alte autorità cittadine, in occasione dell’adunata nazionale degli
Autieri. Il bozzetto della parte scultorea, che rappresenta 4 autieri, fu
elaborato da Attilio Selva. Infine, proseguendo la passeggiata in direzio-
ne della Lanterna e della vecchia stazione di Campo Marzio, davanti alla
Stazione Marittima, sulla quale una lapide ricorda lo sbarco dei bersa-
glieri, è stata collocata la statua in bronzo di Tristano Alberti che ricorda
il marinaio capodistriano Nazario Sauro, volontario irredento giustiziato
dagli austriaci a Pola il 10 agosto 1916 e inaugurata in occasione del 50°
anniversario dell’avvenimento.
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