I percorsi dell'Irredentismo e della Grande Guerra nella Provincia di Trieste - page 34

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6.
I cimiteri di S. Anna e di Servola
di Fabio Todero
CIMITERO DI S. ANNA
Nel 1825 le autorità municipali triestine, per far fronte alla crescita
demografica della città e alle nuove esigenze che questa poneva, in-
dividuarono in un’area allora assai poco popolata posta alla periferia
meridionale di Trieste, tra i colli di Servola e le pendici di Coloncovez, lo
spazio adatto alla realizzazione del nuovo camposanto cittadino, cre-
sciuto poi mano a mano e abbellito di una sua zona monumentale, con
il concorso delle più importanti famiglie della città. Negli anni Venti, in
uno spiazzo che si apre lungo uno dei viali che conducono alle tombe
monumentali, fu individuato il sito nel quale ricavare la cripta destinata
ad ospitare le salme dei volontari giuliani caduti. Nella cripta qui realiz-
zata, il 17 giugno 1923, con un’imponente manifestazione di massa che
consacrava il culto dei caduti della Venezia Giulia, già collaudato dalla
cerimonia del Milite ignoto e dell’ultimo viaggio delle spoglie di Enrico
Toti, 37 salme di volontari caduti in diversi settori del fronte, dopo aver
attraversato in un imponente corteo la città, vennero inumati insieme
ai resti di Guglielmo Oberdan, celebrato quale fratello maggiore dei vo-
lontari giuliani. In quello stesso luogo, dove peraltro era stata ipotizzata
la costruzione del monumento ai caduti poi collocato a San Giusto, il
26 maggio 1929 fu inaugurata l’Ara dei Caduti del Cimitero di Sant’An-
na, opera dell’architetto Carlo Polli (1894-1931), destinata a ricoprire il
precedente ossario. Vi riposano i resti di settantadue volontari giuliani,
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